Secondo il fondatore di TechCrunch Michael Arrington, Stripe ha effettuato la sua più grande acquisizione fino ad oggi, acquistando la piattaforma di stablecoin Bridge per ben 1,1 miliardi di dollari. Non si tratta solo del più grande affare di Stripe, ma anche di una delle più grandi acquisizioni nella storia di Web3.
Questa acquisizione arriva poco dopo che Stripe ha lanciato in ottobre il supporto per i pagamenti in USDC, consentendo agli utenti di oltre 150 Paesi di pagare con le stablecoin sulle blockchain Ethereum, Solana e Polygon.
Ad agosto, Bridge ha annunciato il completamento di un round di finanziamento da 58 milioni di dollari con il sostegno di investitori di primo piano, tra cui Sequoia Capital, Ribbit Capital, Index Ventures, Haun Ventures e 1confirmation.
Bridge, in fase di sviluppo da oltre due anni, è stata fondata da due imprenditori con una vasta esperienza nel settore fintech. Il CEO Zach Abrams ha ricoperto in precedenza il ruolo di Chief Product Officer presso Brex, ha diretto le operazioni per i consumatori presso Coinbase ed è stato General Manager presso Square. Il CTO Sean Yu ha ricoperto ruoli ingegneristici di alto livello presso Airbnb, Coinbase, DoorDash e Square.
In particolare, questa non è la prima volta che i due co-fondatori collaborano. Nel 2012 hanno fondato Evenly, una piattaforma di pagamenti peer-to-peer progettata per semplificare i pagamenti tra amici. Evenly è stata acquisita da Square nel 2013, dimostrando le loro capacità innovative nel settore dei pagamenti.
Bridge: La versione Web3 di Stripe
Bridge è stato spesso definito come la “versione Web3 di Stripe”. La piattaforma offre API semplici e facili da usare che aiutano le aziende a superare gli ostacoli dell’adozione di stablecoin, rendendo i trasferimenti e l’accettazione di stablecoin più accessibili e convenienti. Che si tratti di integrare i pagamenti in stablecoin, di aiutare le aziende a emettere le proprie stablecoin o di consentire efficienti transazioni transfrontaliere, Bridge offre una serie completa di soluzioni.
L’Orchestration API e l’Issuance API di Bridge offrono alle aziende e agli sviluppatori un’esperienza senza soluzione di continuità. L’Orchestration API semplifica l’integrazione dei pagamenti in stablecoin gestendo tutte le complessità normative, di conformità e tecniche, mentre l’Issuance API consente alle aziende di emettere le proprie stablecoin in pochi minuti. Queste aziende possono regolare le transazioni in stablecoin con il proprio marchio, accettando al contempo varie valute, tra cui USD, EUR, USDC e USDT, con riserve che possono essere investite in obbligazioni del Tesoro statunitense per ottenere un rendimento.
Utilizzando le API di Bridge, le aziende possono trasferire fondi a livello globale in pochi minuti, inviare pagamenti in stablecoin senza sforzo e convertire le valute locali in stablecoin. La piattaforma consente inoltre ai clienti globali di mantenere conti in USD ed EUR, permettendo loro di risparmiare e spendere in queste valute.
Oltre 5 miliardi di dollari di pagamenti annuali elaborati da Bridge
Bridge ha attirato clienti importanti, tra cui SpaceX, che utilizza Bridge per gestire pagamenti in valute diverse tra le varie giurisdizioni, trasferendo i fondi alla propria tesoreria globale tramite stablecoin. La piattaforma ha anche stretto partnership con reti blockchain come Stellar e con l’app di pagamento crittografico Strike, fornendo l’infrastruttura per i loro servizi di pagamento in stablecoin.
Inoltre, Coinbase ha integrato i servizi di Bridge, supportando i trasferimenti tra Tether su Tron e USDC su Base. Ad oggi, Bridge ha elaborato pagamenti annuali per oltre 5 miliardi di dollari.
Gli addetti ai lavori riferiscono che molte società di pagamento in criptovaluta stanno utilizzando o pianificando di utilizzare i servizi di Bridge. Una fonte ha parlato con 25-30 società di pagamento in criptovaluta nelle ultime settimane, molte delle quali stanno già incorporando Bridge nelle loro operazioni.
Conformità normativa ed espansione globale
Sul fronte della conformità, Bridge possiede licenze in 48 stati americani e ha una licenza VASP (Virtual Asset Service Provider) in Polonia. L’azienda è in procinto di richiedere ulteriori licenze a New York, in Europa e in altre regioni.
Nelle aree in cui Bridge non è ancora pienamente conforme, collabora con entità locali come Bitso per espandere la propria portata, soprattutto in regioni come l’America Latina per i pagamenti B2B.
Prospettive future
Mentre Bridge continua a crescere, la domanda rimane: Può guidare una trasformazione nel settore dei pagamenti in stablecoin? Riuscirà a facilitare nuovi flussi di stablecoins e valute fiat in tutto il mondo, soprattutto in regioni come l’Africa?
Solo il tempo lo dirà, ma le soluzioni innovative di Bridge l’hanno già posizionata come un attore chiave nello spazio, e il suo potenziale impatto sui pagamenti globali sarà osservato da vicino.