Paradiso fiscale: La tassazione delle criptovalute e il quadro normativo della Svizzera

Il quadro normativo e fiscale della Svizzera in materia di criptovalute

1. Introduzione

La Svizzera, ufficialmente nota come Confederazione Elvetica, è una repubblica federale situata nell’Europa centrale. È una delle nazioni più ricche a livello globale, riconosciuta per la sua economia altamente sviluppata e diversificata, che abbraccia settori come la finanza, la farmaceutica, i macchinari di precisione e il turismo.

La lunga neutralità politica della Svizzera ne ha fatto una sede privilegiata per numerose organizzazioni internazionali, elevando ulteriormente la sua influenza globale.

La Svizzera si è guadagnata la fama di “paradiso fiscale”, soprattutto grazie alle sue solide leggi sulla privacy bancaria e alle politiche economiche favorevoli. Inoltre, il Paese ha abbracciato lo sviluppo degli asset digitali, offrendo un ambiente amichevole e regolamentato per le criptovalute.

Con un quadro legislativo al passo con i progressi tecnologici, la Svizzera offre parità di condizioni alle criptovalute e agli asset finanziari tradizionali Secondo un rapporto del 2020, in Svizzera sono nate circa 900 aziende blockchain, che impiegano circa 4.700 persone. Ciò evidenzia la posizione progressista del Paese nei confronti degli asset digitali, attirando ulteriormente i capitali globali nel suo fiorente settore delle criptovalute.

Questo articolo analizza il sistema di tassazione e regolamentazione delle criptovalute in Svizzera, esplorando la classificazione degli asset digitali, le politiche fiscali e gli ultimi sviluppi normativi. Fornisce inoltre una previsione degli sviluppi futuri per aiutare gli investitori a orientarsi in questo panorama in evoluzione.

2. Classificazione delle criptovalute in Svizzera

2.1 Categorizzazione delle criptovalute

Nel febbraio 2018, l’Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha emanato delle linee guida sulle Initial Coin Offerings (ICO), classificando le criptovalute in tre tipologie principali: Gettoni di pagamento, Gettoni di utilità e Gettoni delle attività.

2.2 Classificazione normativa

La FINMA classifica le criptovalute in base alla loro funzione. I token di pagamento sono trattati come “non titoli”, mentre i token di attività sono classificati come titoli. I token di utilità possono rientrare o meno nella categoria dei titoli, a seconda del loro utilizzo.

Sono riconosciuti anche i token ibridi, che combinano caratteristiche di più tipi. Il trattamento fiscale e il quadro giuridico differiscono di conseguenza per ogni tipo di token.

3. Panoramica del sistema fiscale svizzero

3.1 Struttura fiscale svizzera

La Svizzera ha una pressione fiscale tra le più basse d’Europa. Il suo sistema fiscale si articola su tre livelli: federale, cantonale (statale) e comunale, e ogni livello ha un’autorità fiscale distinta. Le società e le persone fisiche sono soggette a imposte a tutti e tre i livelli.

3.2 Imposta sul reddito

3.3 Imposta sul capitale

L’imposta sul capitale è imposta a livello cantonale e comunale, sulla base del patrimonio netto di una società. Le aliquote variano, ma vanno dallo 0,0010% allo 0,51%, a seconda dello status fiscale della società.

3.4 Imposta sul patrimonio delle persone fisiche

I cantoni svizzeri prelevano imposte sul patrimonio netto, compresi immobili, titoli e depositi bancari. Le aliquote variano dallo 0,135% allo 0,870%, a seconda del cantone.

4. La tassazione delle criptovalute in Svizzera

4.1 Panoramica della criptotassazione

Il quadro di tassazione delle criptovalute in Svizzera è in linea con le leggi fiscali vigenti. L’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) ha fornito linee guida dettagliate sulle modalità di tassazione delle varie attività criptovalutarie, distinguendo tra token di pagamento, asset token e utility token.

4.2 Gettoni di pagamento

I token di pagamento, come Bitcoin ed Ethereum, sono considerati valute estere ai fini fiscali. Le persone fisiche che detengono i token di pagamento devono pagare l’imposta sul patrimonio, mentre le società sono soggette all’imposta sulle plusvalenze.

Per attività come l’estrazione mineraria o il picchettamento, si applica l’imposta sul reddito se queste operazioni sono considerate reddito da lavoro autonomo. Anche i redditi derivanti da lanci aerei sono tassabili.

4.3 Gettoni delle attività

Gli asset token sono trattati in modo simile alle attività finanziarie tradizionali e sono soggetti all’imposta sul patrimonio. I dividendi o i profitti generati dagli asset token sono tassati come reddito, con regole diverse che si applicano ai token di debito, ai token basati su contratti e ai token di tipo azionario.

4.4 Gettoni di utilità

I gettoni di utilità sono tassati in base al loro valore di mercato e si applica l’imposta sul patrimonio. Tuttavia, poiché i gettoni di utilità non generano rendimenti per i loro possessori, non vi è alcun impatto sull’imposta sul reddito.

4.5 Negoziazione di gettoni

Il trading di criptovalute è considerato gestione patrimoniale privata. Le plusvalenze derivanti da operazioni private sono esenti da imposte, mentre le perdite non sono deducibili.

Tuttavia, se il commercio è considerato un’attività professionale, si applica l’imposta sulle plusvalenze.

5. Sviluppi normativi nel settore delle criptovalute in Svizzera

La Svizzera ha mantenuto una posizione normativa progressista nei confronti delle criptovalute. Invece di introdurre leggi separate, ha adattato le leggi finanziarie esistenti per accogliere la tecnologia blockchain e gli asset digitali.

Nel 2017 la FINMA ha pubblicato delle linee guida sulle ICO e nel 2019 il governo svizzero ha approvato la legge sulla Distributed Ledger Technology (DLT). Questa legge ha aggiornato i quadri giuridici esistenti per accogliere i servizi finanziari legati alla blockchain, sottolineando un approccio “tecnologicamente neutrale”.

Nel novembre 2023, la FINMA ha annunciato che la Svizzera avrebbe implementato il Quadro di rendicontazione delle attività in criptovalute (CARF) entro il 2027, unendosi ad altri Paesi come Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Il CARF, sviluppato dall’OCSE, mira a migliorare la trasparenza fiscale regolando lo scambio automatico di informazioni sulle criptovalute detenute e sulle transazioni.

6. Conclusione

L’approccio lungimirante della Svizzera alla tassazione e alla regolamentazione delle criptovalute ha consolidato la sua reputazione di hub globale per gli asset digitali. Classificando e regolamentando le criptovalute nell’ambito del quadro giuridico esistente, la Svizzera offre chiarezza e sicurezza agli investitori.

In prospettiva, iniziative come il CARF miglioreranno ulteriormente la trasparenza e la conformità del settore. Per gli investitori che cercano un ambiente favorevole per le criptovalute, la Svizzera rimane una destinazione chiave.

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